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Mi verrebbe da dire, come un grande giornalista disse circa 40 anni fa: “dove eravamo rimasti”.
Era infatti il 25 giugno del 2015 quando salutavo, dopo un anno di presidenza del Rotary Club Varedo e del Seveso, e passavo il testimone all’amico Paolo Chieregatti augurandogli di tutto cuore “in bocca al lupo”.
E devo dire che il lupo con lui è stato particolarmente e giustamente benevolo visto che è diventato Assistente del Governatore. Motivo di orgoglio per lui e per tutto il nostro Club.
Possiamo dire che dal 2015 ad oggi è passato il mondo, tutto quello che poteva accadere è accaduto.
Pandemia, guerra, terremoti, siccità, inondazioni.
Andrà tutto bene si diceva, era scritto sugli striscioni, sui disegni dei bambini, dappertutto.
Sappiamo benissimo che non è andato tutto bene.
Penso sia difficile trovare una famiglia che non sia stata toccata direttamente o indirettamente dalla tragedia del covid.

Ma nonostante tutto siamo qui, ancora tutti insieme, a questo importante momento di festa, a questa “celebrazione laica” che segna il passaggio da un anno rotariano all’altro. Ho ricevuto poco fa il testimone dall’amico Gianni Matera che ringrazio a nome del club per quanto ha fatto nel suo anno ma anche per quanto ha fatto come segretario nei due anni di pandemia.
Grazie di cuore Gianni.
La vita è strana, crea percorsi inaspettati; Gianni ha conosciuto il Rotary il giorno del mio passaggio di consegne a Paolo, il 25 giugno 2015 e oggi 27 giugno 2023 prendo da lui il testimone.

Ma guardiamo al futuro, mi aspettano, ci aspettano 12 mesi di attività, di servizio, di attenzione agli altri, di contatti con persone che incontreremo sul nostro cammino, 12 mesi di parole e ovviamente di fatti…spero tanti. 12 mesi che potremo utilizzare per cambiare una parte della nostra vita, ma permettetemi, soprattutto per cambiare in meglio quella di altre persone.
“Nessuno ha mai fatto la differenza restando come gli altri” e allora, insieme, da oggi iniziamo a fare la differenza.
Ho cercato di raffigurare in un logo quale potrebbe essere il percorso che col vostro aiuto vorrei fare quest’anno.
L’ho sintetizzato in 3 parole: DIRE – FARE – CAMBIARE. Due parole che sostengono la terza.
-DIRE: sta per comunicare, è uno dei pilastri delle attività rotariana: comunicare chi siamo, cosa facciamo, quali problemi affrontiamo. E’ forse la prima attività dell’uomo, quella che permette di creare relazioni, contatti, collaborazioni.
-FARE: i nostri services sono la punta dell’iceberg del nostro essere Rotariani; saranno services ragionati, motivati e realizzati con il diretto coinvolgimento operativo dei soci.
-CAMBIARE: Cambiare atteggiamenti, cambiare la vita di altri migliorandola, e perché no cambiare anche la nostra vita. Ascoltare testimonianze di persone che hanno cambiato la propria vita e migliorato quella degli altri. Cambiare per fare la differenza.
Mi auguro e vi auguro un anno di crescita, per noi Rotariani, per quelli che incontreremo, per quelli che aiuteremo (sporcandoci le mani), per tutti.
Facciamo tutti insieme la differenza, facciamo ogni giorno la differenza tra essere inscritti al Rotary ed essere Rotariani. Essere rotariani è una scelta, nessuno ci ha obbligato, nessuno ci ha costretti. Impegno, passione, responsabilità, sacrificio.
Ormai lo sappiamo. Ne siamo convinti?
O siamo semplicemente iscritti al Rotary?
Vi chiederò di alzare lo sguardo, essere e avere idee lungimiranti, guardare l’orizzonte…
Fare bene il bene, al di sopra di ogni interesse personale, guardando ad uno spazio temporale lungo. Progetti, idee, attività che possano davvero cambiare in meglio la vita di altre persone...e non solo domani o dopodomani!

Permettetemi a questo proposito un esempio che alcuni amici consiglieri già conoscono.
Ci avviciniamo ad un tempo di vacanze, alcuni le trascorreranno in montagna, e proprio qui sarà facile ad imbattersi in qualche vecchio abbeveratoio scolpito a colpi di mazza nella dura pietra.
Oggetti belli, scarni, esempi di sobrietà ma soprattutto utili.
Questi oggetti potrebbero durare diecimila anni.
Chi li ha costruiti che intenzioni aveva?
Che senso ha costruire un oggetto che può durare diecimila anni?
Forse a noi questa motivazione sfugge, abituati come siamo a misurare le nostre fatiche su risultati velocemente tangibili e con riscontri immediati o quasi.
Cosa può spingere qualcuno a impegnarsi in cose di così lunga durata?
Perché costruire abbeveratoi in pietra scolpiti a mano?
Avete capito benissimo, parlo di abbeveratoi ma potrei parlare di progetti, idee, attività, politiche sociali, salute, cultura, giovani….e lascio a voi continuare.
E’ forse giunto il momento, dopo gli anni bui della pandemia, di ricominciare a ragionare sul futuro; di fare progetti, investire energie, studiare cambiamenti su qualche cosa che magari non vedremo.
Certo ci vuole coraggio, ma molto probabilmente le generazioni future ce ne saranno grate.

Mi rivolgo ora agli ospiti NON Rotariani presenti (che ringrazio vivamente per essere qui con noi questa sera): se ritenete che sia arrivato il momento di pensare, di fare qualcosa per cambiare in meglio la vita degli altri, il Rotary Club Varedo e del Seveso potrebbe essere un punto di riferimento. Insieme lo possiamo fare. Insieme con passione, impegno, responsabilità e, ve lo dico subito, qualche sacrificio. Il Rotary non deve fare beneficenza, ma deve rimuovere le cause che rendono necessaria la beneficenza.

….E’ un po’ più difficile….
Grazie in anticipo per la riflessione che vorrete fare su questo argomento. Forse questa sera scoprite cos’è effettivamente il Rotary. Forse questa sera scoprite nel vostro cuore di essere già rotariani...e non l’avete mai saputo.

Torno agli amici Soci del Club: La partecipazione sarà importante, le idee saranno importanti, la visione futura sarà importante, la lungimiranza sarà importante, la formazione sarà importante.
A questo proposito penso che noi tutti qui presenti, per svolgere le nostre attività, abbiamo fatto della formazione: la scuola, l’università, i corsi, i master, ecc. Li abbiamo fatti per essere in grado di fare, di capire, di spiegare determinate cose. Perché non dovrebbe essere così anche per essere Rotariani?
Più ne sappiamo più sapremo coinvolgere altre persone nelle nostre attività.
Ma ci vuole tempo. Vero, verissimo!
E’ una questione di attribuzione di priorità.

Grazie a tutti per l’aiuto che vorrete darmi.
Il Rotary Club Varedo e del Seveso è un grande Club. Sinceramente nel 2010 quando sono entrato grazie all’indimenticato Gianpietro Mornata, mai avrei pensato di vivere anni belli, importanti, gratificanti, insieme a persone diventate amiche con cui abbiamo condiviso momenti straordinari…a volte anche difficili.
Ma siamo qui, ancora tutti insieme per scrivere una nuova pagina di futuro del Rotary Club Varedo e del Seveso.

Allora Grazie a tutti voi, e mi rivolgo anche ai potenziali nuovi soci; (chissà mai che, come san Paolo sulla via di Damasco, non ci sia qualche conversione sulla via di Palazzolo!)

Il Rotary Club Varedo e del Seveso è un bellissimo Club, ma potrà diventare un Club eccezionale, formato da persone normali che, nella sobrietà, fanno cose semplicemente straordinarie.
Nulla è impossibile se c’è impegno, passione, responsabilità, sacrificio. In bocca al lupo carissimo Rotary Club Varedo e del Seveso!
Grazie

Giorgio Vago
Presidente a.r. 2023/2024

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